GAZETTA LIVORNESE
Versione italiana
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Il meraviglioso passaggio su Livorno

     Stamani, prima delle 4, quando l'automobile messo cortesemente a disposizione del Comitato di aviazione dal capitano cavaliere Gotti, si è slanciato sulla via ampia e diritta della passeggiata a mare, Livorno dormiva quietamente, cullata dal suo mare grigio sotto la luna pallida.
     All'Osservatorio dell'Accademia Navale, ove siamo discesi, il capitano Gotti, il signor Bertelli, presidente del Comitato locale, il dott. Dello Strologo, direttore del servizio sanitario, ed io, il professore Gamba stava telefonando a San Rossore per comunicare a quel Comitato il bollettino aerologico delle ultime ore.
     Il tempo è buono. Poche nuvole plumbee nel lontano orizzonte; l'aurora rosseggia ad oriente.
     E il prof. Gamba, alle 4 45, ci avverte che Garros sta per partire.
     Andiamo un uomo a svegliare l'ottimo impiegato telegrafico, e lo preghiamo a ricevere i nostri dispacci.
     Un forestiero si affaccia ad una terrazza dell'hotel Cremoni. Lo prendiamo per un cameriere e gli grido con voce autorevole di aprirci subito e portarci un caffè con cognac.
     Il forestiero ci dirige sguardi corrucciati e feroci, e poi si ritira dignitosamente. Ripartiamo senza caffè.
     Alle 5 e 4 minuti due operai, che sono sulla piccola rotonda prima del villaggio di Antignano, ci avvertono.
          -           Eccolo! Eccolo!

Arriva Garros

     Si vede, infatti. Pare un uccello dalle ali dritte e ferme. Come una rondine si avanza filando rigido e magnifico nel cielo che è venuto man mano colorandosi di azzurro.
     Ora si percepisce benissimo anche il rumore del motore, regolare, ininterrotto, continuo.
     Garros viene seguendo la linea della spiaggia. Egli ha filato su Livorno, attraversando la città la quale gli manda un saluto da diecimila cittadini (Un onesto 10% della popolazione effettiva) che i cannoni dell'Accademia Navale e quello di Fortezza hanno destato - e che stanno appollaiati alle terrazze, sui tetti o che si raggruppano nelle piazze.
     Egli deve filare, a giudizio dei membri del Comitato d'aviazione, i suoi 80 chilometri all'ora.
     Ormai è sulle nostre teste, ad un'altezza di 300 metri almeno.

Inutile inseguimento
     Ci slanciamo con l'automobile all'inseguimento: ma Garros fila troppo velocemente: nessuna automobile potrebbe seguirlo con successo.
     Infatti, noi abbiamo appena oltrepassato Antignano e ci dirigiamo verso Castiglioncello quando il monoplano scompare all'orizzonte, dietro il Romito.
     Orma - sono appena le 5,11 - deve essere sopra Castiglioncello.
     Ritorniamo verso l'Accademia Navale; stiamo seguendo le segnalazioni delle navi che avvertono essere l'aviatore Frey partito da Genova alle 5,4, da Nervi alle 5,8, e si dirige verso Palmaria a tutta velocità.

 
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