Aeri famosi
Lohner (Macchi) L.1 e L.2
di Gregory Alegi
From AERONAUTICA
N. 4 - APRIL 2003

Courtesy of Giovanni Giorgetti, 1-26-06
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane
 
       Alle ore 23 della notte del 27 maggio 1915 la rottura dell'albero motore costrinse il Lohner austriaco L.40, decollato da Pola per esplorare la costa tra il Po e Pesaro, ad ammarare nella palude di Volano, dove l'equipaggio fu catturato dalla Guardia di Finanza. Giudicato riparabile in sette giorni, l'idro fu assegnato alla stazione di Porto Corsini per essere reimpiegato. Il 31 maggio il Lohner fu richiesto senza successo dalla Direzione Costruzioni di Venezia a scopo di studio: constatatane le caratteristiche superiori a quelle degli aerei italiani, lo stesso giorno il TV Guido Scelsi, comandante dell'aeroscalo di Ferrara, propose alla Maria dl far costruire una serie di 10 Lohner. Lo studio di fattibilità fu autorizzato il 5 giugno e l'incarico fu affidato alla Macchi che, lavorando a tempo di primato sotto la direzione di Carlo Felice Buzio, completò in 33 giorni il primo apparecchio del tipo definito L.1. Il collaudo fu effettuato dal TV Giovanni Roberti alla Schiranna, ove erano stati allestiti un hangar ed uno scivolo.
     Il Lohner modello T che aveva suscitato tanto interesse era stato progettato dall'ing. Leopold Bauer con Karl Paulal nell'autunno 1914 come biplano biposto a scafo da ricognizione. Lo scafo era interamente in legno e le ali conservavano la freccia tipica dei Lohner terrestri. Gli impennaggi erano in tubo d'acciaio ed il motore da 150 C V (indifferentemente Hiero, Rapp, Benz o, sulla produzione Macchi, Isotta Fraschini V4 da 150-160 CV) in posizione spingente. L'armamento era di una mitragliatrice brandeggiabile anteriore, sugli esemplari italiani spesso integrata da una pistola mitragliatrice Revelli a due canne e talvolta sostituita da un cannoncino, e poche bombe di piccolo peso. Il prototipo L.40, completato il 31 dicembre 1914, fu consegnato all'imperial-regia marina l'11 gennaio 1915 dopo i voli di collaudo.
 
 
Lohner L_127
 
       Complessivamente Lohner e UFAG costruirono 107 idro T e TI (modificato), mentre gli L.1 costruiti dalla Macchi sarebbero stati 140 (secondo i dati della ditta) o 136 (secondo la Marina). Il calcolo dell'esatto numero è reso complesso dal fatto che tra i Lohner riparati da Macchi (102) e Zari (33) sono probabilmente compresi alcuni idro ex austriaci immessi in servizio nei colori italiani. Grazie a frequenti rimotorizzazioni (scambiando i propulsori austriaci tra loro o sostituendoli con gli Isotta Fraschini) e riparazioni, questi aerei rimasero a lungo in servizio. Nel 1915 la Macchi costruì 40 L.1 di serie, consegnandoli a partire da settembre, quando la Marina aveva già iniziato a reimpiegare i Lohner catturati.
     Nella prima fase della guerra la differenza tra le specialità era poco marcata, così che gli idro L effettuarono indifferentemente missioni di ricognizione, bombardamento, persino caccia. Durante un volo addestrativo con un L.1 morì il 21 dicembre 1915 a Venezia il tenente di vascello Miraglia, comandante della stazione di Venezia. Il 1° aprile 1916 due Lohner dell'"Europa", armati di cannoncino e scortati da apparecchi terrestri dell'Esercito, ammararono a Punta Samano distruggendo le scorte di carbone, il telefono ed altre attrezzature della piccola base austriaca. Il 5 maggio 1916 il 2° capo Guido Jannello colse su L.1 la prima vittoria in combattimento aereo di un idro italiano, abbattendo con l'osservatore Falconi un incursore austriaco su Brindisi. In risposta ad analoga azione austriaca su Venezia, il 13 settembre gli idro italiani, tra cui nove L di Venezia, bombardarono l'aeroscalo di Parenzo: sull'idro del TV Bologna volò come osservatore D'Annunzio; il 26 settembre quattro L di Brindisi bombardarono Durazzo assieme a tre FBA. Alla fine del 1916 la Marina schierava sei L.1 a Grado, nove a Venezia, cinque a Varano, quattro a Brindisi, sette a Valona (dove costituivano la dotazione della nave "Europa" ivi ormeggiata).
 
 
Lohner L_127
 
       Per superare la scarsa velocità orizzontale e di salita che costituivano i principali limiti del Lohner, utilizzando quasi tutti gli elementi metallici dell'L.1 Buzio studiò il nuovo L.2, talvolta indicato all'epoca come LC ("Lohner Corsa" o "Celere"), di cui furono costruiti 10 soli esemplari ed il cui prototipo pare abbia volato nel gennaio 1916. Pur conservando la stessa superficie portante, la controventatura si riduceva da quattro a tre campate ed il peso a vuoto di 250 kg. Giunti a Venezia nell'ottobre 1916 e sull'"Europa", risultarono avere scafi deboli e galleggianti laterali insufficienti, nonché castello motore poco robusto. Furono dunque ritirati presto dal servizio operativo per essere inviati alla scuola di Taranto, dove qualcuno era ancora in uso nella primavera 1918.
     Sostituiti operativamente dagli L.3, alla fine del conflitto 15 L.1 e quattro L.2 erano ancora impiegati a scopo addestrativo dalla Marina. Oggi, pur non sopravvivendo alcun L.1 o L.2 di costruzione Macchi, presso il Museo Storico AMI è esposto il Tl austriaco L.127, consegnato da disertori a Fano il 3 giugno 1918.

Dimensioni e caratteristiche dell'L.l (in parentesi, ove diverso, l'L.2)
Apertura alare 16,20 m; lunghezza 10,40 m (10,60); altezza 3,50 m (3,16); superficie alare 53 mq (48); peso totale 1.750 kg (1.400); a vuoto 1.150 kg (950); velocità max 105 km/h (140); salita a 2.000 m in 30 min. (19); autonomia 6 h (4); tangenza teorica 2.000 m.
 

 
 
MARINI FAMILY ALBUM
Collection of Domenico Marini, 1-21-06
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane & Crew - 1915-1918
Giuseppe Marini is seen standing in the far left of the picture.
 

 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane & Officers - 1915-1918
 

 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane - 1915-1918
 

 
 
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane Moored - 1915-1918
 

 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane
 
 
Macchi L.2 Italian Seaplane - 1915-1918
 

 
 
ORIGIN OF THE MACCHI L.2
via email from Giovanni Giorgetti, 1-23-05
Caro Domenico
l'amico Giorgio Giorgi autore de "Le ali della pantera" ed "Oltre l'azzurro" ha individuato gli idrovolanti.
Si tratta di idrovolanti Macchi copiati e modificati da un idrovolante Lohner preda bellica italiana.
Allego quanto trovato su internet dell'idrovolante Lohener e la prima serie Macchi L.1 tratta da STORIA DELL'AVIAZIONE - Fratelli Fabbri - 1973; pag. 106.

Dear Ralph
Giorgio Giorgi has identified the seaplane: it is a Macchi L.2, copied from a Austrian Lohener italian war booty.
See attachments. The photo is from STORIA DELL'AVIAZIONE - Fratelli Fabbri - 1973; pag. 106.
Best regards
Giovanni
 
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AERONAUTICA
N. 4 - APRIL 2003


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