I voli eroici.
 
       Sono i voli ultimamente compiuti Mans di Wilbur Wright. E meritano di essere cosi desgnati, non per l'intrepidità in genere richiesti dagli esperimenti di volo, bensì per le speciali condizioni di spirito dell'esperimentatore.
     Al 17 settembre, dopo aver doppiato per il primo il record dell'ora in aeroplano, Orville Wright precipitava a Fort Mayer negli Statí Uniti insieme al luogotenente Selfridge, da una altezza di 25 metri. Il luogotenente moriva poco dopo, mentre Orville Wright si era fracassato le coste e pendeva fra la vita e la morte.
     Non erano passati 5 giorni che il fratello Wilbur, pur constristato dalla terribile notizia e affannato dalla tremenda visione di quella tragica caduta, riprendeva intrepidamente il suo volo meraviglioso e faceva stupire il mondo, rimanendo in aria 1 ora, 30 minuti e 25 secondi, e percorrendo uffricialmente 66 chilometri e 600 metri, in realtà più di 90 chilometri.
     I primi automobili, dodici anni or sono, non erano capaci di camminare per tanto tempo senza fermarsi.
 

 
 
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