PÉGOUD - DAL MISTRO
CONTROVERSY

 
 
 
 
PIONIERI DELL'AVIAZIONE IN ITALIA
Selections from the book by Mario Cobianchi
The description of the false accusation from
Pionieri dell'Aviazione in Italia - 1943, page 398
The city was Milan (Italy) and the date was 24 February 1914.
Courtesy of Giovanni Giorgetti, 8-4-09


ANCHE DAL MISTRO ACROBATA

L'aviatore Achille Dal Mistro aveva assistito ai voli di Pegoud e subito fu preso dall'ardente desiderio di imitarli. A questo scopo ebbe lunghi colloqui con il collega francese. Primo risultato di tali colloqui fu l'acquisto dell'apparecchio col quale aveva volato Pegoud a San Siro e che Dal Mistro pagò 19.000 lire. Dopo l'atto di compera, Pegoud volò alcuni minuti, per provare che l'apparecchio funzionava regolarmente. Quando discese, lo sostituì sul seggiolino Dal Mistro, che compì per un quarto d'ora circa delle curve impressionanti, con le quali l'aviatore dimostrò la sua audacia e la sua fermezza nel pilotare. II 25 febbraio 1914 Dal Mistro s'innalzava ancora dalla vecchia Piazza d'Armi. Ripetendo le manovre più ardite, finché, alle ore 15, in presenza di Pegoud e di una folla di spettatori, salito a 500 metri, compiva il suo primo cerchio della morte. Lo aveva compiuto con tanta perfezione e con tanta sicurezza, che Pegoud si dimostrò entusiasta della prodezza compiuta dal collega e non nascose la sua commozione. Dopo pochi minuti Dal Mistro spiccava di nuovo il volo per eseguire altri tre cerchi della morte a diverse altezze. L'ultimo lo compiva a 300 metri e poi discendeva fra gli applausi dei presenti. I due aviatori si abbracciavano. Dal Mistro doveva, poi, ripetere i suoi voli a Bologna. L'apparecchio veniva smontato e stava per esservi spedito, quando un fatto nuovo ed inaspettato intervenne a sconvolgere ogni cosa. Un meccanico di Pegoud, licenziato e rimasto a Milano, correva dall'aviatore Dal Nistro avvertendolo che se avesse volato con l'apparecchio comprato da Pegoud, avrebbe trovata sicuramente la morte, poiché l'apparecchio sarebbe stato danneggiato dallo stesso Pegoud. A questa grave dichiarazione, un senso di angoscioso stupore colpì il Dal .Mistro, il quale dispose subito per una minuziosa visita all'apparecchio alla presenza di un perito e di un notaio.

PEGOUD RIPETE I VOLI

La controversia si protrasse per qualche, tempo. Pegoud fu assistito dai due legali, Fortunato Danesi e Achille Guerrasio del Foro di Milano. Ma non essendosi provato nulla di riprovevole contro Pegoud, ad affrettare la chiusura della vertenza ed a togliere di mezzo ogni strascico anche civile, della medesima, intervenne fra le parti un accordo per cui Pegoud si riprendeva l'apparecchio venduto restituendone il prezza al compratore e venne fissata la domenica 4 maggio per la dimostrazione, da parte di Pegoud, della completa efficienza dell'apparecchio in controversia. Pegoud stabiliva che l'introito della giornata fosse versato alla Associazione Lombarda dei giornalisti per il "Fondo di previdenza e per la vecchiaia". Tutto ciò, per dimostrare la buona fede di Pegoud e l'inesistenza del reato.

PIONEERS OF AVIATION IN ITALY
Translation courtesy of Giovanni Giorgetti, 8-4-09

ALSO DAL MISTRO WAS AN ACROBAT

The aviator Achille Dal Mistro had assisted to the flights of Pegoud and quickly was taken from the burning desire to imitate them. For this purpose he had long talks with the French colleague. The first result of such talks was the purchase of the aircraft with which Pegoud at San Siro (Milan) had flown and which Dal Mistro paid 19,000 Liras. After the purchase action, Pegoud flew some minutes, in order to try that the aircraft worked regularly. When he came down, Dal Mistro replaced him on the seat and did for a quarter of hour approximately some impressive curves, by which the aviator demonstrated his audacity and his firmness in piloting. On 25 February 1914 Dal Mistro still raised from the old Piazza Grande (Parade Ground), repeating the more bold manoeuvres more, until, at 15 hours, in the presence of Pegoud and of a crowd of spectators, risen to 500 meters, did his its first circle of the dead. He had completed it with much perfection and much assurance and Pegoud was demonstrated enthusiastic of the feat completed from the colleague and he did not hide his commotion. After a few minutes Dal Mistro flew off again in order to execute others three circles of the dead at various heights. He did the last at 300 meters and then came down between the applauses of the present ones. The two aviators hugged. Dal Mistro had, then, to repeat his flights in Bologna. The aircraft was taken apart and was on the point of been sent there, when a new and unexpected fact took part to upset every thing. A mechanic of Pegoud, fired and remained in Milan, ran to the aviator Dal Mistro perceiving him that if he had flown with the aircraft bought from Pegoud, he would have found sure the dead, since the aircraft would have been damaged from the same Pegoud. To this serious declaration, a sense of distressing astonishment hit Dal Mistro, who decided quickly for a meticulous visit to the aircraft at the presence of an expert and a notary public.

PEGOUD REPEATS THE FLIGHTS

The controversy went on some time. Pegoud was assisted from the two lawyers, Fortunato Danesi and Achille Guerrasio of the Foro (Court) of Milan. But not being tried nothing of reprehensible against Pegoud, to hurry the closing of the dispute and also to get rid every civil sequel, an agreement took part between the parts for which Pegoud he was resumed the sold aircraft, giving back of the price to the buyer and the Sunday 4 May was fixed for the demonstration by Pegoud, of the complete efficiency of the aircraft in controversy. Pegoud established that the receipts of the day was given to the Associazione Lombarda (Lombard Association) of the journalists for the "Provident fund and for the old age". All this, in order to demonstrate the good faith of Pegoud and the non-existence of the crime.
 

 
 
GLI ACROBATI ITALIANI DELL'ARIA
A the description of the test from
Pionieri dell'Aviazione in Italia - 1943, page 399
The city was Milan (Italy) and the date was 4 May 1914
Courtesy of Giovanni Giorgetti, 8-4-09

I VOLI

La giornata fu di grande interesse aviatorio. La folla, che aveva saputo dalla stampa della vertenza, aveva atteso l'esperimento con non celata aspettativa: voleva emettere il suo giudizio. Per questo, nonostante la giornata feriale e la grandine caduta un'ora prima dell'inizio degli esperimenti, accorse numerosissima all'ippodromo di Turro Milanese. Mentre gli spettatori attendevano pazientemente l'inizio dei voli, davanti all'aviorimessa si svolgeva una graziosa scenetta: preceduto da una nostra bandiera, un gruppo di bimbe e bambini con un mazzo di fiori si presentavano a Pégoud, già pronto per montare in apparecchio. Una graziosa bimba gli consegnava dei fiori balbettando una poesiola. Pégoud, commosso, la lasciò finire e sollevatala tra le braccia la baciò sulle gote. Poi portò i fiori con sé come talismano. Prima del volo venne verbalizzata, da un notaio, la consegna a Pégoud dell'apparecchio. Ad operazioni di verifica del velivolo terminate, il pubblico comprese di assistere più che ad uno spettacolo aviatorio, ad un giudizio di Dio nell'aria! Pégoud fa cenno di abbandonare l'apparecchio, che guizza in avanti agilissimo. "Viva l'Italia!", grida, mentre parte, ed il pubblico risponde "Viva Pégoud!". In un attimo è a cento metri. Pégoud incomincia i suoi esercizi magistrali che danno brividi di spavento, d'angoscia agli spettatori. Volteggia nell'aria come una rondine nelle folli sue corse, s'innalza, si abbassa con una sicurezza prodigiosa. La folla è soggiogata e urla: "Basta! Basta!!" E acclama e sventola fazzoletti e cappelli. Ma Pégoud è sopra le tribune e continua il. cerchio della morte con una prodigiosa audacia: quattordici ne ha fatti prima ed ora altri otto! Non atterra, contro la comune aspettativa, ma risale. L'apparecchio ridiscende a picco e scompare dal campo dietro un gruppo di alberi. È un istante, un secondo, ma in questo istante un dubbio atroce si affaccia alla mente di tutti: caduto? No: ecco, ricompare, tra una formidabile acclamazione che si propaga per tutto il Campo. Era un piccolo scherzo che Pégoud aveva voluto fare alla folla. Uno scherzo nel quale c'era tutto il rischio della vita! Finalmente l'apparecchio, leggero come una libellula, scende al suolo. L'entusiasmo è incontenibile! È necessaria la forza per liberare l'aviatore. Con un po' di fatica, attraverso urti e spintoni, Pégoud può tornare sulla pista e dice forte: "Farò ora un esercizio che spero sarà più degli altri persuasivo. Salirò a mille metri, poi spegnerò il mot-ore e, in queste condizioni, scenderò facendo dei cerchi della morte e delle scivolate". L'apparecchio, poco dopo, sale e rimpicciolisce. Si vede tuttavia che, all'altezza preannunciata, l'elica è inchiodata. Il monoplano, pari ad una foglia staccatasi dall'albero, scende verso il suolo e, sospinta dal vento, si rovescia, si rigira, turbina, per riprendere dolcemente, lentamente la sua tranquilla caduta. Scende dall'alto, tra l'ammirazione del pubblico, ammirazione che oramai non ha più confini. Passa saettando davanti. alle tribune e atterra lieve, con brevi sbalzi. Il pubblico invade la pista. L'aviatore è issato sulle spalle da un gruppo di giovanotti ed è portato in trionfo!

ITALIAN ACROBATS OF THE AIR
Translation courtesy of Giovanni Giorgetti, 8-4-09

THE FLIGHTS

The day was of great aircraft interest. The crowd that it had known from the press of the dispute had attended the experiment with not hidden expectation: it wanted to emit its judgment. For this, in spite of the weekday and the hail fallen an hour before the beginning of the test, it noticed most numerous to the racecourse of Turro Milanese. While the audience attended patiently the beginning of the flights, in front the hangar a lovely sketch carried out: preceded from a our flag, a group of children (boys and girls) with a bunch of flowers were introduced to Pégoud, he was already ready in order to mount on his aircraft . A graceful little girl delivered him some flowers stuttering poetry. Pégoud was affected and when she had ended he raised her in his arms and kissed her on the cheeks. Then he carried the flowers with himself like talisman. Before the flight, the delivery of the aircraft to Pégoud was recorded by a notary public.

When the operations of verification of the aircraft were finished, the public one comprised to assist more than to an air show, to a judgment of God in the air! Pégoud makes signal to abandon the aircraft that wriggles ahead in most agile. "Hurrah for Italy!", he shouts, while is leaving, and the audience answers "Hurrah for Pégoud". In a moment he is to one hundred meters. Pégoud begins his masterly exercises that give shudders of fright, of anguish to the spectators. He circles in the air like a swallow in his mad race, he rises, and he lowers with a prodigious assurance. The audience is subdued and shouts: "Enough! Enough!!" And it applauds and it waves handkerchiefs and hats. But Pégoud is over the tribunes and continuous the circle of the dead with a marvellous audacity: fourteen he has made before and now others eight! He does not land, against the common expectation, but goes up. The airplane comes down again vertically and disappears from the field behind a group of trees. It is a moment, a second, but in this moment an atrocious doubt shows oneself to the mind of all: fallen? Not: here, it reappears, between a formidable applause that propagates for the entire Field. It was a small joke that Pégoud had intentional to make the crowd. A joke in which there was all the risk of the life! Finally the airplane, light like a dragonfly, comes down to the ground. The enthusiasm is uncontrollable! The force is necessary in order to free the aviator. With a little effort, through some hits and pushes, Pégoud can return on the track and says strong: "now I will make an exercise that I hope will be more persuasive than the others. I will rise to thousand meters, then I will extinguish the motor and, in these conditions, I will come down making of the circles of the dead and the sideslips". The airplane, shortly after, rises and becomes smaller. One looks at however that, at the preannounce height, the propeller is nailed. The monoplane, like a leaf detached from the tree, comes down towards the ground and, pushed out from the wind, overturns, turns round, turbines, in order to resume sweetly, slowly its calm fall. It comes down from the top, between the admiration of the public, admiration that at this point does not have more borders. It passes shooting in front the tribunes and it lands light, with short bounds. The public invades the track. The aviator is hoisted on the shoulders by a group of young men and is carried in triumph!
 

 
 
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