GAZETTA LIVORNESE
Versione italiana
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I PARTICOLARI della caduta di Frey

     Ci telefonano da San Rossore, 31 ore 11:
     L'apparecchio di Frey cadendo ebbe rotto un carrello e l'elica.
     Frey fu medicato della leggera ferita lacero contusa al sopracciglio dell'occhio sinistro, e si recò subito a riposarsi al Grand Hotel.
     I meccanici stanno alacremente riparando l'apparecchio.
     Frey riparte per Roma domattina.
     Frey interrogato dichiarò di aver fatto un buon viaggio, il che lo rende ancor più dolente dell'incidente di San Rossore, dovuto al fatto che non vide le segnalazioni e che gli troncò il viaggio.

Dopo l'arrivo di Beaumont a Nizza

Ci telegrafano da Nizza, 31:
     Ieri sera circolava la voce che l'apparecchio di Beaumnont fotte stato fatto segno ad atti di sabotage da parte di qualche avversario. Alcuni guasti si sarebbero verificati all'apparecchio ieri mattina e il sabotage sarebbe stato praticato durante la notte.
     La voce gravissima è impossibile a controllare, stante la riservatezza dei meccanici e di quanti circondano gli aviatori.
     Il valoroso aviatore che ha vinto la prima tappa del raid credeva di essere il primo a volare nel cielo d'Italia ma un incidente al quale non si è potuto sollecitamente porre rimedio gli ha tolto questa gioia.
     Più che il suo coraggio è stata la sua azione incosciente che lo ha guidato contro gli ostacoli, altrimenti il cuore gli sarebbe venuto meno per superarli.
     L'aviatore ha narrato la sua impressionante lotta contro le nubi che lo avvolgevano e contro le raffiche che scotevano il suo apparecchio. Presso Avignone ha dovuto sollevarsi oltre i 1200 metri.
     Oltre il terrore dei risucchi fortissimi, egli aveva il timore di urtare contro la vetta di qualche montagna mascherata dalle nuvole. Capiva che se avesse urtato col suo apparecchio contro una cresta era finita per lui.
La partenza di Beaumont da Nizza

Ci telegrafano da Nizza, 31:
     Ad ore 4,55 è partito Beaumont alla volta di Genova. Riparato il guasto per cui era rimasto in panne, si portò velocissimamente all'inseguimento dei due concorrenti che lo precedevano. Beaumont ha dichiarato di essere vittima della negligenza dei suoi operai. Al suo arrivo alle 4 di iermattina al campo di aviazione ha constatato con disperazione che gli operai si erano allontanati durante la notte, lasciando il motore e l'apparecchio senza averlo osservato, rendendolo inutilizzabile.

Gentile pensiero di Beaumont

Ci telegrafano da Portomaurizio:
     Beaumont ha avuto un gentile pensiero. Allorché egli è passato al largo in alto mare con un magnifico volo ad un tratto parve discendere rapidamente. Si ebbe l'impressione di una caduta. Sul corso a mare gli spettatori guardavano con viva emozione la torpediniera di servizio che si recò in soccorso dell'aviatore. Ma l'aviatore che si era abbassato fino a cinquanta metri si avvicinò alla corazzata Vittorio Emanuele ancorata presso la bocca del porto e ritorna subito a grande altezza.
     Si è appreso che Beaumont, il quale è, come è noto, un ufficiale di marina, aveva voluto salutare i suoi colleghi della nave italiana.

 
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